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Il primo capitolo della Genesi è di una bellezza davvero unica !
Se vi siete cimentati nella lettura del testo che abbiamo reso disponibile on-line nella precedente MEDITAZIONE, avrete potuto verificare quanto le traduzioni “ufficiali” facciano perdere la ricchezza di particolari in esso contenuti.
Ma non solo !
Quelle traduzioni arrivano perfino ad aggiungere frasi e parole che nel testo originale non ci sono, snaturando così il senso del racconto stesso, e impedendo al lettore di poterne cogliere i significati più profondi, che invece si possono cogliere con una traduzione molto più “aderente” al testo originale.
Per esempio una delle cose che salta subito all’occhio a una prima lettura (e che non si trova nelle traduzioni ufficiali), la possiamo riscontrare al versetto [5]:
“… E fu Sera e fu Mattina: Giorno UNO”
che è la traduzione corretta con il numero espresso come CARDINALE e non come ORDINALE (ossia non “primo Giorno” come viene solitamente tradotto, ma “Giorno UNO”).
Invece, il numero ordinale, viene utilizzato dall’Autore del racconto (che è Dio stesso) proprio per indicare lo “scorrere” del tempo nei Giorni successivi al “Giorno UNO” (secondo Giorno … terzo Giorno … e così via), fino ad arrivare all’ultimo Giorno, “IL sesto”.
Infatti, con l’articolo “IL”, l’Autore vuol farci capire come “il” sesto Giorno sia quello “conclusivo”, Giorno a cui si giunge soltanto dopo molteplici vicende accadute durante il trascorrere del tempo, a partire appunto da quel fondamentale “Giorno UNO”.
Sono piccoli particolari che però ci aiutano a capire meglio, a cogliere con maggiore pienezza, il significato più profondo di questo “fondamentale” scorrere del tempo, ovvero dei “Giorni” più importanti di sempre, dal momento che descrivono “sinteticamente” la Creazione di ogni cosa e del loro divenire.
Infatti, l’Autore, dicendo “Giorno UNO”, vuole farci intendere che quello è il “Giorno TOTALIZZANTE”, ovvero il “Giorno INIZIALE” da cui sono “scaturiti” gli altri “Giorni” fino al “SESTO”, quando questo “divenire” trova un suo “punto di arrivo”.
In parole povere, potremmo paragonare questi Giorni, alle famose bambole cave in legno di grandezza variabile, ciascuna delle quali è inseribile in quella immediatamente più grande, le cosiddette Matrioske, che sono tra i più iconici elementi della cultura popolare russa.
Ossia potremmo ritenere che con quell’UNO, riferito al Giorno “iniziale”, l’Autore abbia voluto sottolineare la circostanza che proprio nel “Giorno UNO” è già “contenuta” TUTTA la Creazione, che si svilupperà nei giorni successivi.
Se poi consideriamo il fatto, che proprio da questa successione temporale, è scaturita l’abitudine a suddividere il tempo in “SETTIMANE”, si può anche ritenere che il Giorno UNO corrisponda alla DOMENICA, ovvero al “GIORNO DEL SIGNORE” (dall’espressione latina Dies Dominicus «Giorno del Signore»), e quindi associare il secondo Giorno della Creazione al “Lunedì”, e via discorrendo fino a giungere al sesto Giorno a cui va associato il “Venerdì” che è anche il Giorno della Redenzione dell’Umanità (guarda caso …).
Per il momento ci fermiamo qui, ma vi invitiamo (come già suggerito la scorsa volta) a leggere più volte il testo dei primi 4 capitoli della Genesi, perchè continueremo a meditarlo, e a vedere insieme altri particolari che spesso ad una prima lettura non emergono, ma rimangono nascosti e, quando svelati, possono fornirci una grande luce sulla Santa Bibbia.
Buona lettura… e… alla prossima Meditazione !